Sky, Thomas sceglie un calendario leggero ma variegato: Roubaix, Tirreno e Liegi verso il Tour
Geraint Thomas pronto ad una primavera da protagonista. Malgrado il Tour de France resti il grande obiettivo del suo 2018, il corridore della Sky ha deciso di tornare quest’anno alla Parigi – Roubaix, corsa alla quale aveva rinunciato negli ultimi due per seguire la sua evoluzione. Ribadendo comunque la sua intenzione di focalizzarsi e allenarsi in funzione dei grandi giri, specialmente in salita, l’ex pistard vuole comunque giocarsi le sue carte verso il famoso Velodromo della cittadina francese. Tra l’altro, nella sua stagione anche la Liegi – Bastogne – Liegi, oltre alla Tirreno – Adriatico, a conferma di un talento poliedrico che non vuole perdere, ma piuttosto coltivare.
“Continuerò ad allenarmi come un corridore da corse a tappe, ma sono entusiasta all’idea di fare di nuovo la Roubaix – commenta – Non sarò forte come avrei potuto essere in pura potenza, ma la forma dovrebbe essere quella giusta. Inoltre, rimane sempre una corsa in bici, in cui tutto può succedere. Ci sono già stati vincitori a sorpresa in passato. Non si può mai sapere, ma io spero di esserci nel finale. Se potessi esserci per aiutare qualcuno dei compagni a vincere sarebbe fantastico”.
A pochi giorni dalla sua prima corsa stagione, quella Volta ao Algarve (14-18 febbraio) già conquistata due volte in passato (2015-2016), il gallese commenta dunque un calendario abbastanza particolare, oltre che ben diverso dal suo solito. “Sostanzialmente, mi serviva un cambiamento. Negli ultimi sette anni ho iniziato in Australia e ha funzionato bene, ma volevo cambiare un po’”, ammette. Per prepararsi è dunque andato a Los Angeles, dove ha trovato buoni terreni e clima per allenarsi, iniziando così la sua stagione un po’ più tardi del solito.
Tra i grandi obiettivi di questa prima parte di stagione, in cui non sembra intenzionato a correre molto, ma sempre con l’asticella piuttosto alta, anche la Corsa dei Due Mari, prova nella quale nell’anno da poco concluso aveva dato segnali importanti delle sue ambizioni in alta montagna, così come di una sfortuna che ha caratterizzato il suo anno. “Vorrei andare con la possibilità di fare bene – spiega – Dobbiamo solo vedere quale sarà effettivamente la forma dopo l’Algarve perché con una partenza così lenta non sono sicuro di come starò. Ma più o meno non dovrei essere lontano”.
La partenza volutamente soft è stata chiaramente ideata per favorirlo in vista della Grande Boucle, cercando di fare in modo che possa “restare più fresco più a lungo”, per “arrivare al Tour in buona forma”. Ma non mancherà un’altra corsa dal grande fascino nella quale vuole sicuramente provare a dire la sua e supportare al meglio la squadra, ovvero La Doyenne, ultima grande classica di primavera. “Una corsa che ho sempre amato guardare e che avrei sempre voluto fare, ma non è mai stato possibile – aggiunge – Avendo sempre fatto le classiche del pavé prima ci arrivavo sempre un po’ cotto. Con gli allenamenti che farò dovrebbe essermi più favorevole, rispetto alla Roubaix. Sicuramente voglio esserci. Avremo una squadra fortissima e sarà interessante vedremo cosa potremo fare“.
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